27 Novembre 2007

A proposito dei lavori in corso lungo Via XXIV Maggio, Viale Trieste, Via Rosselli

 

La cronaca cittadina di questi giorni pone spesso all'attenzione dei lettori l'evolversi dei lavori al quartiere Prato e con esso il continuo e parallelo confronto tra residenti e Amministrazione perché, dopo gli accesi scontri iniziali, vengano colte alcune aspettative della gente o corrette alcune gravi storture.

 

Osserviamo che mentre è positivo il fatto che la gente presti attenzione a ciò che si sta realizzando e che anzi contribuisca a migliorare il prodotto finale, non lo è il fatto che si senta costretta a presidiare il cantiere per paura di avere non una riqualificazione, ma il peggioramento della situazione preesistente. Questa super-vigilanza critica dei cittadini la dice lunga su quanta fiducia essi ripongano sulle scelte tecniche dell'Amministrazione e in definitiva su quanto siano stati partecipati i laboratori di quartiere del duo Olivi - Montecchiani.
La città mostra sintomi preoccupanti di incuria, di mancanza di manutenzione e laddove si impiegano le risorse disponibili lo si fa male, con interventi discutibili.
Per rimanere in tema quartiere Prato, basti pensare all'assurda "manutenzione straordinaria" di Largo Grammercato, dove con la complicità di ignari volontari allo sbaraglio, senza guida tecnica, si è fatto repulisti di una sistemazione giardinistica costata migliaia di euro, lasciando inalterato il degrado, ora ancora più visibile, dei muretti perimetrali mal ridotti e dei camminamenti in ghiaia infestati da erbacce.
Per non dire di quanto sta accadendo lungo Viale Trieste - Via XXIV Maggio, che ha del tragicomico.

Lì i cittadini sono stati costretti ad allungare dei tavolati lungo le mega-aiuole per raggiungere gli ingressi di abitazioni e negozi, o a raccomandarsi all'Amministrazione perché si impegni per il futuro a contenere le chioma delle NUOVE piante poste a dimora sui marciapiedi di modo che la loro chioma non copra i NUOVI punti luce!!!


Dovrebbe essere elementare che pianta e il punto luce possono coesistere solo se non interferiscono tra loro. Le soluzioni tecniche per realizzare questa condizione esistono, ma nel caso specifico non sono state applicate, per cui la preoccupazione della gente è più che legittima. Per garantire l'illuminazione si sarà costretti a spendere continuamente soldi per interventi periodici di potatura di contenimento delle piante interessate, con l'effetto finale di pregiudicarne salute e stabilità.
Un'ultima osservazione, all'Assessore Tonelli, la vorremmo sottoporre noi, che attenti al tema dell'ambiente in generale, abbiamo visto favorevolmente l'impiego degli elementi autobloccanti per lastricare i marciapiedi della zona Prato... fino a quando, visitando il cantiere, ci siamo subito dovuti ricredere. Tutti i benefici derivanti dall'impiego degli elementi autobloccanti sono stati annullati dall'aver fatto realizzare dalla ditta esecutrice dei lavori una soletta di cemento di 5 - 10 centimetri al disotto della sabbia nella quale sono posati!

 

In questo modo, con lo strato di cemento che funziona da isolante, saltano tutti gli obiettivi principali che si conseguono con l'impiego degli autobloccanti e ne giustificano tecnicamente l'impiego:
1) far assorbire il più possibile le acque piovane nel terreno sottostante, evitando che siano convogliate direttamente nelle fognature;
2) agevolare la realizzazione e la manutenzione delle reti interrate sottostanti (fogne, cavi elettrici, telefonici, ecc..), con la semplice rimozione degli strati di ghiaia, sabbia e autobloccanti, senza frantumare alcunchè;
3) consentire che l'acqua, filtrando nel sottosuolo, possa alimentare adeguatamente le radici delle piante messa a dimora lungo il marciapiede.
Se si volesse rimediare al pregiudizio che subiscono le piante per la mancata possibilità di avere sufficientemente acqua, e noi chiediamo che vi si ponga rimedio, sarebbe bene che per un raggio di almeno un metro attorno alle piante quella soletta di cemento venisse frantumata.

Non possiamo fare a meno di dire che anche in questa vicenda, come in altre, si è persa l'occasione di non spendere inutilmente, ed anzi dannosamente, tanto denaro .... per di più per tanti metri cubi di cemento.