RUBINI SI E' FERMATO (anche) AD EBOLI (provincia di “Pesaro”)...PER CIRCA UN ANNO

Il seguito della vicenda Eboli Patrimonio s.r.l. , richiamata nel precedente nostro comunicato del 10.01.2012, può essere conosciuta consultando la pagina:    

 

http://massimo.delmese.net/tag/eboli-patrimonio-s-r-l/

L'Amministratore di quella società, con una lettera del 15 novembre scorso, ha rassegnato le dimissioni dall'incarico.
Degne di lettura e di riflessione sono la presa di posizione di S.E.L.  e prima ancora di alcuni consiglieri comunali del PD, che nel mese precedente alle dimissioni volontarie del dott. Rubini, ottobre 2011, avevano presentato una mozione in Consiglio Comunale per impegnare  Sindaco e  Giunta a revocare la nomina ad amministratore unico della Eboli Patrimonio Srl del dr.Rubini.

In particolare nella mozione è stato scritto:

 che con atto del notaio Lucio Mazzarella, in Eboli il 13 ottobre 2010 è stata costituita la società Eboli Patrimonio e ne è stato nominato amministratore unico il dott. Giovanni Rubini di Pesaro, benchè  non avesse partecipato al bando indetto in data agosto 2010  dal Comune, al quale avevano partecipato professionisti della zona con curriculum specifici di valore nazionale,
che non si comprende perchè per stipulare tale atto si sia scelto un notaio di Eboli e per gli atti successivi, in particolare quello per l’aumento del capitale e quello per la vendita dei beni, il notaio Licini di Pesaro;
che non si comprende perchè il mutuo è stato stipulato con la sede del Monte Paschi di Siena di Pesaro e non di Salerno;
che ancor meno si comprende perchè è stato nominato per la stima dei beni il dott. Roberto Lauri anch’egli di Pesaro; perchè la gara per l’incarico di progettare la valorizzazione dell’immobile in località Pescara, pubblicata in data 19 maggio 2011.è stata aggiudicata a uno studio di Milano anziché a un noto professionista di Eboli che aveva offerto 12.500 euro in meno; perchè in generale tutte le spese che cadranno a carico del Comune di Eboli vengono fatte fuori e non a sostegno dell’occupazione e dell’economia locale;
che non si comprende perchè in uno stesso giorno, il 9.12.2010, sono stati stipulati due atti: uno per vendere una consistenza rilevante di beni per soli settemilioni di euro, di cui 4 da pagare entro il 31.12.2010 e la restante parte entro otto anni; l’altro per sottoscrivere un aumento di capitale da euro 10mila a euro 4.576.000 mediante versamento in natura di due cespiti, la Caserma dei Carabinieri e l’ex biblioteca comunale 167;
che non si comprende perchè i beni siano stati sottostimati nè è dato sapere perchè si sono seguite due diverse procedure per la cartolarizzazione nè da chi e in base a quale criterio sono stati scelti i beni da assoggettare alle due diverse destinazioni;
che il dr. Rubini ha indetto un bando per vendere i venti locali commerciali e artigianali ubicati nella zona Pescara comparto “Hispalis” a suo tempo assegnati per arricchire e integrare economicamente e socialmente quella zona onde evitare che quella zona si trasformasse in quartiere dormitorio;
che all’esito infruttuoso per la società di una tale vendita, il dr. Rubini prevede già da oggi di vendere tutti i locali ad un unico compratore, con ciò determinando la fine delle attività commerciali ed artigianali in loco ed il definitivo decadimento del rione;
che questa scelta appare diretta ad espellere gli artigiani e i commercianti attuali assegnatari a tutto vantaggio del Centro commerciale “Le bolle” assecondando il perverso disegno di sradicare da Eboli il piccolo commercio che è uno dei pochi settori vitali per la sua decadente economia;
che nella stessa logica si colloca il bando per variare la destinazione urbanistica del terreno insito nel PUA Rione Pescara, di cui al bando sopra richiamato con vincitore lo studio di Milano, per concentrare tutte le superfici abitative in un unico ambito aumentando anche le cubature, con ciò abbandonando al loro destino quelle parti del Rione che non saranno oggetto di sviluppo edilizio, abitativo e commerciale, che non verranno mai più riqualificate;
che il dr. Rubini sta procedendo a suo piacimento senza ottemperare all’indirizzo del Consiglio comunale, avendo solo di recente presentato un piano industriale privo di qualsiasi profilo economico e di sviluppo ma vistosamente piegato a una logica speculativa inaccettabile e incontrollabile;
che dai documenti contabili emergono spese rilevanti a carico del Comune e per esso della società Eboli patrimonio che ha chiuso il bilancio 2010 con una perdita di oltre 50mila euro e chiuderà quello 2011, presumibilmente, con una perdita di oltre 250mila euro;
che non è dato sapere quanto costerà al Comune l’incarico dato al dr. Rubini che per la sola relazione sulla fattibilità della società Spin off ha ottenuto, a  seguito di selezione, euro 60.000;
che non è credibile l’ipotesi che egli svolga questo compito gratis a meno che non vi sia un suo diverso tornaconto;
che non si può svendere (dilapidare) il patrimonio immobiliare di Eboli con il solo scopo di fare soldi per pagare i debiti e porre rimedio alla cattiva amministrazione, ma va utilizzato e inquadrato in un piano di sviluppo alternativo e integrativo che apra una prospettiva costruttiva e non di liquidazione a stralcio;
che non è giusto nè legittimo sottostimare il patrimonio e affidarsi all’amministratore unico per il giusto prezzo di vendita, ma andava posto e va posto un limite base che solo il Consiglio comunale possa, ove occorra, modificare;
che appare utile se non necessario predisporre un Piano di trasformazione del Patrimonio indicandone chiaramente l’approdo in termini di sviluppo a cui condizionare le scelte;
che il dr. Rubini, come si evince dalle scelte fatte e dagli indirizzi prospettati non appare idoneo allo scopo, ne garantisce la necessaria interazione tra la società ebolitana ed il Consiglio comunale al cui operato si sottrae sin dall’avvio delle sue attività;

S.E.L. E P.D. di Jesi,cosa pensano della vicenda e dell'analoga cartolarizzazione avviata con la consulenza Rubini e fortemente voluta dagli assessori Olivi e Romagnoli?  

Ad alcuni “non si comprende” deiconsiglieri di Eboli, potremmo rispondere noi …  basta visitare il sito della Daedala S.p.A. Di Giovanni Rubini e e controllare chi fa parte del team professionale per avere qualche risposta.  

La cosa più allarmante riguarda il fatto che un amministratore della società partorita dal Consiglio Comunale  possa procedere senza l'indirizzo dello stesso  Consiglio Comunale e che possa avere il potere sullo sviluppo urbanistico ed  economico della città. In secondo luogo è altrettanto preoccupante la mancanza di un controllo pubblico sulle spese di funzionamento della società, anche nei riguardi degli incarichi e delle assunzioni.

I cittadini di Jesi hanno ildiritto di conoscere la situazione di Progetto Jesi e della STU Campo Boario ed essere rassicurati sul fatto che non siamo messi come  ad  Eboli.

Il Consiglio Comunale conta ancora qualcosa? Ha la possibilità di verificare e controllare cosa sta accadendo? Le operazioni di cartolarizzazione stanno procedendo secondo un piano preciso e fruttuosamente?
Le spese di funzionamento di Progetto Jesi sono contenute nello stretto indispensabile ? E quali sono? E per  la società di trasformazione urbana che dati ci sono ?

Ci piacerebbe che gli assessori Olivi e Romagnoli spiegassero alla cittadinanza come stanno portando avanti queste loro creature e con quali risultati.
Vorremmo che dalla politica degli annunci si passasse alla politica dei rendiconti.

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Commenti: 1
  • #1

    Masticating Juicer (giovedì, 18 aprile 2013 04:23)

    This is an excellent post! Thanks for sharing!